È con grande tristezza che comunichiamo la prematura scomparsa di Hal Willner questa mattina a causa del Covid-19.
Il meraviglioso, talentuoso, generoso e geniale Hal Willner non c’è più.
Aveva spento 64 candeline solo ieri, e appena pochi giorni fa si era preoccupato sui social della salute di Marianne Faithfull, ricoverata a Londra per Covid-19. E invece è toccato proprio a lui perdere la battaglia con il virus che, in questi giorni, ha aggredito la città e lo stato di New York con incredibile violenza. La sua scomparsa, questa mattina, ci ha addolorato e sorpreso. Lascia la moglie Sheila e il figlio Arno.
Chi era Hal Willner
Willner è stato produttore di Lou Reed e suo amico intimo. Ha curato dal 1981 gli inserti musicali per il Saturday Night Live coordinatore e compositore. Più o meno nello stesso periodo, ha iniziato a creare e a curare eleganti album tributo a personaggi del calibro di Nino Rota, Charles Mingus, Thelonious Monk, Kurt Weill. Willner ha anche creato “sfondi sonori” per i più grandi della Beat Generation come William S. Burroughs, Allen Ginsberg e il loro cugino beatnik Lenny Bruce.
Willner è stato l’ultimo produttore di Lou Reed e dal 2000 ha collaborato con lui su quasi tutti gli album e raccolte. Dal meraviglioso Ecstasy del 2000, che segnò l’ingresso di Lou nel nuovo millennio con un’opera di spessore ai livelli dei suoi migliori dischi, alla corposa opera di The Raven, dedicata a Edgar Allan Poe, del 2003. Una delle produzioni più recenti della coppia è stata per il cofanetto The RCA & Arista Album Collection. Il box raccoglieva tutti gli album dal 1972 al 1986, totalmente rimasterizzati e remissati da Lou.
La primissima collaborazione con Lou Reed fu però nel 1985. Hal aveva messo insieme un gruppo di artisti per una compilation tributo da lui prodotta: Lost In The Stars: The Music Of Kurt Weill.
Willner ha prodotto anche molti altri artisti tra cui Marianne Faithfull, Bill Frisell, Gavin Friday, Lucinda Williams, e naturalmente Laurie Anderson. Produsse anche un concerto tributo a Tim Buckley, che lanciò la carriera del figlio Jeff.
Su twitter, lo scorso 28 Marzo, si preoccupava per la situazione della pandemia negli Stati Uniti.
La sua gentilezza, la sua intelligenza e la profonda cultura musicale mancheranno a noi e a tutti coloro che lo avevano conosciuto e stimato.
Rock in peace, Hal.
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