Take No Prisoners (1978)
Registrato: 17-21 Maggio 1978 al Bottom Line Club, New York
Prodotto da: Lou Reed
Non fatevi trarre in inganno dal fatto che sia un live, perchè questo doppio album è, sì, una registrazione dei concerti che Reed tenne al Botton Line di New York dal 17 al 21 Maggio 1978, ma è quanto di più distante da un’esecuzione live si possa pensare.
“Interpreto Lou Reed meglio di chiunque altro” dice Reed ad un certo punto, e questa frase rappresenta bene lo spirito dell’album. Quasi tutte le canzoni non vengono cantate ma fungono da contenitore ad un flusso continuo di parole, un vero e proprio “brain storming” in forma di blues metropolitano che stravolge i suoi pezzi più celebri, li rende “altro” e, paradossalmente, crea l’immagine esatta del personaggio.
Cinico, strafottente, rabbioso, Reed spara a zero su chiunque gli capiti a tiro: Patti Smith (“A Fanculo Radio Ethiopia, amico, io sono Radio Brooklyn!“), l’attivismo politico (“mi ci pulisco il culo“) , l’agonia di suonare i pezzi celebri (“Non è che non voglia suonare le vostre preferite, è che ci sono così tante favorite tra cui scegliere“) e i critici musicali. Reed solo occasionalmente arresta lo sproloquio per suonare una canzone per intero (come con “Pale Blue Eyes” e “Coney Island Baby“) e, in questi momenti, dimostra di essere in forma smagliante, suonando con svogliato entusiasmo. Se volte ascoltare un buon disco dal vivo, è meglio che ripiegate su “Rock’n’Roll Animal“, ma se volete entrare nel mondo di Lou Reed, nel suo cervello e nella sua tagliente comicità, “Take No Prisoners” è un’occasione unica e, a tratti, illuminante. Lou stigmatizza, durante una canzone: “Cosa c’è di male nelle battute di cattivo gusto? Non ho mai detto di essere piacevole!“.
E sappiamo come possa essere piacevole quando Reed è spiacevole.
1. Sweet Jane (8:18)
2. I Wanna Be Black (6:21)
3. Satellite Of Love (6:54)
4. Pale Blue Eyes (6:23)
5. Berlin (5:46)
6. I’m Waiting For The Man (13:50)
Lato C :
7. Coney Island Baby (8:21)
8. Street Hassle (11:58)
Lato D :
9. Walk On The Wild Side (16:53)
10. Leave Me Alone (7:18)
Durata: 92:02
Lou Reed (Voce, chitarra, tastiere, basso)
Stuart Heinrich (Chitarra)
Michael Suchorsky (Batteria)
Ellard “Moose” Boles (Basso)
Marty Fogel (Sassofono elettrico)
Michael Fonfara (Piano, Tastiere)
Angel Howell (Tamburello, backing vocal)
Chrissy Faith (Backing vocal)
Brent Bailer (Illustrazioni)
Manfred Schunke (Mixing & Engineering)
Secondo lo stesso Lou Reed, la genesi del titolo dell’album, ebbe una curiosa origine. Durante un concerto dell’epoca in un piccolo albergo in Québec, un tizio del pubblico, evidentemente ubriaco, si rivolse alla band urlando: «Take no prisoners Lou!» («Niente prigionieri Lou!») e subito dopo iniziò a sbattere violentemente e ripetutamente la testa sul tavolo. Colpito dallo strano personaggio, Reed decise di utilizzare la frase del tizio come titolo del disco.