The Blue Mask (1982)
Registrato: RCA Studios, New York
Prodotto da: Lou Reed e Sean Fullan
T
utte le premesse e le promesse presagite nell’album precedente trovano qui finalmente compimento: la musica è infatti a fuoco come non mai, e la nuova band, chiaramente influenzata dai Velvet Underground e che comprende Lou Reed e la sua musica meglio di tutte quelle precedenti, dona all’insieme una forza e un equilibrio difficilmente ravvisabile negli album precedenti: punta di diamante l’ex-Vovoids Robert Quine.
The Blue Mask è un punto di svolta creativo importante per Reed: ha fissato lo standard di paragone per molti degli album che sarebbero venuti dopo e ha avvolto i suoi testi con un insieme chitarristico sublime. Era dai tempi dei Velvet che non lo si sentiva così crudo, deciso e potente. Se per alcuni versi quel barlume lo si era visto in Street Hassle, qui la rabbia è veicolata da armonia e sobrietà.
Sobrie sono le meditazioni sull’alcolismo di Underneath the Bottle, quelle sulla violenza di The Gun e sulla paranoia di Waves of Fear, come anche spoglio è il sound finalmente libero dagli arrangiamenti spesso troppo pesanti degli album precedenti. Chitarre, voce, basso e batteria: niente sintetizzatori, niente fiati, niente fronzoli. Apice dell’album è senza dubbio la title track, nella quale riversa senza pietà un torrente di immagini violente epicamente sostenuto dal duello chitarristico con Robert Quine. Non mancano momenti più pacati, come lo splendido omaggio al suo eroe letterario Delmore Schwartz di My House, la dedica alla ne-moglie Sylvia di Heavenly Arms e il voltafaccia quasi sconvolgente di Women nel quale ripete “I love women”.
Un critico (Tom Carson su Rolling Stone) definì l’album come: “Quello che nemmeno John Lennon era riuscito a fare. Lou Reed ha unito il suo Double Fantasy e il suo Plastic Ono Band dimostrando che quei due percorsi finalmente si sono fusi”. The Blue Mask è un album appassionato, avvincente, letterario e maturo che dimostra come, a 40 anni, Lou Reed possa essere ancora un esempio di grande ispirazione.
1. My House (5:21)
2. Women (4:55)
3. Underneath The Bottle (2:27)
4. The Gun (3:37)
5. The Blue Mask (5:00)
6. Average Guy (3:10)
7. The Heroine (3:00)
8. Waves Of Fear (4:10)
9. The Day John Kennedy Died (4:05)
10. Heavenly Arms (4:45)
Durata: 40:30
Robert Quine (Chitarra)
Fernando Saunders (Basso, cori)
Doanne Perry (Batteria)
Sylvia Reed(Concept grafico)
Alla batteria c’è Doanne Perry, un session man che in seguito andrà ad unirsi ai Jetho Tull.