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“I’m So Free: The 1971 RCA Demos” in vinile

“I’m So Free: The 1971 RCA Demos” è stato pubblicato il 23 aprile in occasione del Record Store Day e contiene le versioni demo dei primi due album di Lou Reed. E vi anticipiamo che vale la pena.

Lou Reed Im So Free 1971 RCA Demos 1

Se ne era già parlato lo scorso 23 dicembre quando la raccolta “I’m So Free: The 1971 RCA Demos” fu rilasciata in formato digitale di 17 tracce in sordina e per poche ore per allungare la proprietà delle registrazioni audio.

La raccolta è stata poi pubblicata in formato fisico per il Record Store Day il 23 aprile, in un’edizione limitata in vinile di 7.500 copie.

L’album raccoglie solo tredici delle 17 tracce demo pubblicate in digitale: questo fa supporre che ci sarà anche una successiva pubblicazione in formato CD o, perlomeno, che torni disponibili sugli store digitali con la scaletta completa.

I’m So Free: The 1971 RCA Demos” include versioni preliminari di quasi tutti i brani dell’album di debutto solista di Reed del 1972 “Lou Reed” e del suo ben più celebre seguito: “Transformer“. È quindi un modo per celebrare questi due album fondamentali nell’anno in cui spegneranno, entrambi, le 50 candeline.

Molte di queste canzoni furono scritte e registrate in embrione con i Velvet Underground. Due di queste, Kill Your Sons e She’s My Best Friend sono state addirittura incise ufficialmente in studio solo a metà degli anni ’70.

La raccolta contiene brani finora inediti

Ma fughiamo uno dei dubbi più grandi di molti fan: queste versioni demo sono le stesse che circolano da anni su internet sotto vari nomi e forme come “Robinsons’ Apartment Tapes“? La risposta è no. I Robinson’s Tapes erano registrazioni amatoriali eseguite nell’appartamento di LisaRichard Robinson che in seguito avrebbero prodotto il primo album. Va da sè che la qualità di quelle registrazioni è mediocre, ed è quella che molti conoscono.

Lou Reed Im So Free RCA 1971 demos RSD Richard Robinson
Lou Reed con Richard Robinson

I brani demo di I’m So Free: The 1971 RCA Demos, al contrario, sono frutto della prima incisione in studio di Lou Reed dopo i Velvet Underground, avvenuta il 27 Ottobre 1971. Si tratta quindi d’incisioni di ottima qualità e finora totalmente inediti tranne Perfect Day che era stata pubblicata come bonus track nell’edizione 2002 di Transformer.

Rispetto alla tracklist dell’edizione digitale, sono quattro le tracce che mancano all’appello: Hangin’ Around (Demo – Take 2), Love Makes You Feel (Demo – Take 2), I Can’t Stand It (Demo), Walk It And Talk It (Demo).

Se avete il dubbio che questa possa essere una pubblicazione solo per fan sfegatati, non è così.

Vale la pena?

I’m So Free: The 1971 RCA Demos contiene, è vero, quelli che erano gli abbozzi voce e chitarra di brani prodotti e incisi successivamente in veste meno spartana, ma è un’esperienza appagante anche svincolata dal valore storico o documentale. Queste versioni non divergono poi tanto da quelle che conosciamo, rendendolo quasi un disco semplicemente e totalmente unplugged. La convinzione con la quale Lou Reed interpreta i brani, la validità della prova vocale e la qualità dell’incisione, rendono il tutto davvero emozionante. Nell’ascolto in cuffia, si ha quasi la sensazione che questo giovanissimo e talentuoso ragazzo dalla risata sguaiata, che avrebbe a breve stravolto la musica rock, sia lì sul divano di casa a suonarti le proprie ultime composizioni. Ecco, se l’ascolto non è illuminante vista la solidità delle strutture dei brani già definite, è senza dubbio emozionante. Ma qualche sorpresa e asso nella manica lo riserva comunque.

Lou Reed Im So Free RCA 1971 demos RSD Richard Robinson master

Prendiamo ad esempio “Kill Your Sons“: da sola dimostra che quel muro di chitarre che tutti conosciamo della versione apparsa sull’album “Sally Can’t Dance” non era necessaria per renderla una canzone coinvolgente e valida. Il che è tutto dire perché quello che appare qui è un testo molto diverso e decisamente meno riuscito. Ed è forse uno dei pochi punti dell’album in cui percepiamo Reed nel processo di composizione in divenire: aggiustamento e individuazione del nucleo di un brano. Il testo del brano “ufficiale” è un’amara invettiva contro la terapia dell’elettroshock alla quale Lou Reed fu sottoposto in adolescenza. In questa sua prima incarnazione “Kill Your Sons” è tutt’altro: una canzone di protesta contro la guerra. Reed presenta il conflitto del Vietnam non come uno scontro tra gli Stati Uniti e il Vietnam, ma tra adulti ricchi e i loro figli, che un giorno “reclameranno la terra”. Mai banale anche quando calpesta il difficile campo della politica.

Non manca poi qualche siparietto divertente come il primo dei due take di “Perfect Day (Demo – Takes 1 & 2)“; Lou inizia a cantare nervosamente fino a quando prende una brutta stecca con la chitarra e si ferma: “Cazzo. Mi dispiace tanto. Tralascerò i pezzi di chitarra complicati, direi. Ok?“. Il brano non può, ovviamente, gareggiare con quella contenuta in Transformer che rappresenta la sua completa fioritura.

Di “I’m Sticking with You (Demo – Take 2)“, una canzone originariamente dei Velvet Underground registrata e cantata dalla batterista Maureen Tucker, possiamo apprezzare la versione cantata interamente da Lou Reed. E non è poca cosa.

Durante questa seduta in sala d’incisione, Lou dimostra di essere a proprio agio e in ottima forma vocale. Ne sono testimonianza la riuscita interpretazione di “Going Down“, “Lisa Says” e “She’s My Best Friend”. Alcuni brani risultano, a mio parere, addirittura superiori. È il caso di “Ride into the Sun“, inciso dai Velvet Underground nel 1969 con Doug Yule alla voce. La versione contenuta in “I’m So Free” restituisce al brano una venatura cupa che la rende molto più efficace. In altri punti la ricerca del bilanciamento del brano sembra ancora non aver trovato una quadra, ed è più evidente la lavorazione: “Berlin” non raggiunge le vette di quella poi incisa sui (due) album in cui è contenuta, nè lo fa “Ocean“.

Per quanto riguarda l’aspetto puramente fisico del vinile, è un’ottima stampa: silenziosa, senza curve o distorsioni evidenti. Discorso a parte per la busta che contiene il vinile, di carta rigida delle peggiori che qualunque amante del vinile cambierà immediatamente con una antistatica. Apprezzabile che sulla busta siano riportate le immagini dei nastri originali e, sull’altro lato, delle esaustive note di David Fricke.

Giudizio finale

In definitiva, “I’m So Free: The 1971 RCA Demos” non solo apre una finestra su quel periodo di purgatorio tra la fine dei Velvet Underground e l’inizio della carriera di rockstar mondiale, ma è una raccolta acustica che potrebbe affrontare dignitosamente lo status di disco a sè. Sorprende ancora una volta con quanta intelligenza, attenzione e rispetto si stia procedendo alla pubblicazione del materiale inedito di Lou Reed: senza mai eccedere e mantenendo sempre integra la visione che l’artista ha perseguito per tutta la sua vita.

Come tutti i dischi pubblicati in occasione del Record Store Day, lo trovate nei negozi fisici ad un costo di circa 35 euro.

TRACKLIST

Lato A

  1. Perfect Day (Demo – Takes 1 & 2) 4:03
  2. I’m So Free (Demo) 2:08
  3. Wild Child (Demo) 4:18
  4. I’m Sticking With You (Demo – Take 2) 1:51
  5. Lisa Says (Demo) 5:20
  6. Going Down (Demo – Take 2) 2:27
  7. I Love You (Demo) 2:10

Lato B

  1. New York Telephone Conversation (Demo) 1:39
  2. She’s My Best Friend (Demo) 2:42
  3. Kill Your Sons (Demo) 4:44
  4. Berlin (Demo) 4:34
  5. Ocean (Demo – Takes 1 & 2) 5:04
  6. Ride Into The Sun (Demo – Take 2) 2:28

GALLERIA

Staff

Lo Staff di LouReed.it è composto da Daniele Federici, fondatore e webmaster, e Paola Pieraccini. Daniele Federici ha collaborato con importanti testate musicali ed è autore del libro "Le canzoni di Lou Reed" edito da Editori Riuniti. Ha avuto con Lou Reed una conoscenza affettuosa e duratura. Paola Pieraccini è un'imprenditrice fiorentina.

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Un commento

  1. Lou, come un fratello per me .Ero un fortunato ragazzino -comparsa (Arena VR ) ti ho visto a B0 79/80 non ti ho più lasciato, sei la mia colonna musicale e lessicale- anche io ho avuto le “mani nel sacco” mi Sono talmente sporcato da essere un miracolo di me stesso, la stessa malattia da schifo, io ci lavoravo su’, anche tu, una malattia che ti sfianca le ossa la testa , io ho vinto, se avessi aspettato 2/3 anni sarebbe arrivata la cura. Peccato, ma tutto sommato non ti stai perdendo nulla che non abbiamo già cantato o scritto..we’ve been around the block lot of times . Bye Mr. Lou .

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