Carlo Santini, imprenditore, amico, promoter degli ultimi tour di Lou Reed, ci ha lasciati improvvisamente ieri stroncato da un infarto a 55 anni.
E poi un amico se ne va così. All’improvviso. Silenziosamente.
Carlo Santini non era solo un imprenditore di successo, di quelli che prendono un’azienda di famiglia e, insieme all’inseparabile fratello Aldo, la portano ad essere una delle aziende leader mondiale del settore. Carlo Santini era anche un grandissimo fan di Lou Reed.
Pochi lo sanno, ma è grazie a lui e al fratello Aldo se abbiamo potuto vedere l’ultimo tour di Lou Reed del 2011. Già aveva finanziato il tour del 2007 di Berlin, che in Italia fece ben 6 tappe contro le pochissime altre date europee. Poi, caparbio come sempre, propose ai manager di Lou Reed un tour in cui riproponesse i pezzi dei tour di fine anni ’70 con lo stesso gruppo e lo stesso repertorio.
Non convinse Lou, e si arrivò ad un via di mezzo: fece brani del periodo con una nuova band e nuovi arrangiamenti. Ricordo ancora il broncio di Carlo e del fratello Aldo quando scoprirono che Lou ai concerti faceva di testa sua, anche contro un contratto chiaro: ma ehi, era Lou Reed. E quel tour è stato straordinario. L’ultimo grande tour di commiato di Lou. Perchè Lou stava già male: lo vedevo, dietro le quinte, al termine dei concerti, stremato. Mi salutava e si scusava “sono molto stanco”. Carlo si lamentava perchè non aveva suonato quel pezzo o quell’altro, ma vedevo che in fondo gli brillavano gli occhi ed era entusiasta.
Non hai ottenuto esattamente ciò che volevi Carlo, ma quello che hai ottenuto era tanto, e ne era valsa la pena.
Ecco, vorrei che almeno ci fosse per Carlo e per il fratello Aldo il riconoscimento del grande regalo che ci hanno fatto, per il quale dovremmo essergli eternamente riconoscenti. Se non fosse stato per la sua testardaggine, quello del 2007 sarebbe stato l’ultimo tour di Lou Reed.
Mancheranno i tuoi messaggi entusiasti e un po’ folli. Ma pieni di una passione per Lou che era profondissima, viscerale.
<mi spiace tantissimo caro Carlo. Ne abbiamo passate tante insieme dietro a Lou. Lasci davvero una gran tristezza e tanti cari ricordi. Dietro alla scorza da duro imprenditore, eri un uomo semplice dal cuore grande e dalla grande generosità.
E ora vai. Vai a rompere le balle a Lou con i pezzi che non ti ha suonato. Stavolta costringilo.
Daniele Federici