“Mi addolora informarvi della morte del talentuoso, magnifico Jim Carroll. I suoi libri, la sua poesia e le sue canzoni hanno fissato degli standard davvero alti per coloro che verranno dopo. Era l’eccellenza. Punto. Un cuore d’oro“.
Così Lou Reed ci annuncia la dipartita dell’amico, avvenuta l’11 settembre.
Jim Carroll lavorara alla factory di Andy Warhol e conosceva Lou dai tempi dei Velvet Underground (sua la voce di sottofondo in “Live at Max’s Kansas City“), di cui era grande fan. Partecipò anche, come backing vocal, al singolo “Video Violence“.
Jim Carroll, poeta e musicista punk autore de “The Basketball Diaries”, un’autobiografia in cui racconta l’adolescenza di talentuoso giocatore di pallacanestro che a soli 13 anni faceva uso di eroina e si prostituiva negli ambienti gay, è morto a 60 anni. Lo ha confermato al New York Times l’ex moglie Rosemary Carroll, secondo la quale lo scrittore è morto per un infarto nella sua abitazione a Manhattan l’11 settembre.
Al libro autobiografico (1978, uscito in Italia con il titolo “Jim entra nel campo di basket”) si ispira il film “Ritorno dal nulla” (1995) con Leonardo DiCaprio nei panni del protagonista.
Ha collaborato anche con il fotografo Robert Mapplethorpe e ha numerose raccolte poetiche.
Era anche un rockettaro: il suo album del 1980 “Catholic Boy” è una pietra miliare del genere punk. L’amica Patti Smith lo ha definito «il migliore poeta della sua generazione».
LINK: http://www.catholicboy.com/
La cover di Sweet Jane eseguita da Jim Carroll e la sua band